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domenica 11 aprile 2010

HAITI Allerta alluvione

Tre mesi dopo il disastroso terremoto che il 12 gennaio ad Haiti ha fatto almeno 220.000 morti, molti fra i circa 1,3 milioni di sfollati sono ora a rischio, con l’arrivo della stagione delle piogge, di alluvioni, frane, smottamenti: il governo haitiano insieme alle agenzie umanitarie e all’Onu ha iniziato a spostare migliaia di terremotati dalle zone a rischio verso aree più sicure. Il presidente haitiano, Ren‚ Preval, ha detto che accampamenti speciali vengono allestiti in collaborazione con le Nazioni Unite e le Ong. "Ovunque ci siano persone esposte a pericoli noi dobbiamo spostarle, dando loro la priorità", ha dichiarato Preval in una conferenza stampa all’ex campo da golf di Petionville, che ospita circa 50.000 sfollati, molti dei quali lungo pendici o comunque su terreni scoscesi, da cui iniziano le operazioni di sgombero. "Oggi iniziamo proprio da questo accampamento", ha detto il presidente. Entro i prossimi 10-12 giorni i primi 7.500 sfollati di Petionville saranno rialloggiati presso famiglie ospiti oppure in un nuovo campo a Corail, a una ventina di chilometri a nord della capitale, Port-au-Prince. Costoro, ha detto Preval, "sarebbero altrimenti in grave pericolo con l’inizio delle piogge. Sarebbero esposti ad allagamenti e smottamenti di fango". Haiti, ha aggiunto Preval, è "un Paese che si trova veramente in situazione di pericolo costante e dove bisogna affrontare tanti problemi contemporaneamente, perchè‚ inevitabilmente la stagione delle piogge sta arrivando, e non solo a Port-au-Prince".

lunedì 1 marzo 2010

HAITI: Dopo il terremoto adesso le inondazioni; 13 I morti

Tredici persone sono rimaste uccise ad Haiti sabato scorso, 27 febbraio, a
causa delle inondazioni provocate dalle forti piogge che si sono rovesciate
sul sudovest del paese. Lo ha reso noto ieri sera la Protezione civile nella
capitale Port-au-Prince. Almeno tre persone sono disperse. Gli sfollati sono
tremila e hanno bisogno di cibo e acqua potabile. Le inondazioni hanno
ulteriormente peggiorato la situazione di un paese poverissimo e devastato
dal terremoto del 12 gennaio scorso, che ha fatto 222.500 morti e più di un
milione di senza tetto.

lunedì 22 febbraio 2010

HAITI: Sale a 300mila il numero dei morti per il terremoto

Potrebbero essere 300mila le persone uccise dal terremoto che ha colpito Haiti lo scorso 12 gennaio. Lo ha affermato il Presidente, Rene Preval, a Cancun, nel suo intervento al vertice della comunita’ dei Paesi caraibici (Caricom) in cui ha sottolineato che sono 217mila i morti accertati ma che decine di migliaia di vittime potrebbero essere ancora sepolte sotto le macerie. Preval ha presentato alla comunita’ internazionale un nuovo piano per la ricostruzione e i soccorsi ancora necessari alla popolazione del suo Paese.

mercoledì 10 febbraio 2010

HAITI: Oltre 230mila morti ad un mese dal terremoto

A quasi un mese dal terremoto che il 12 gennaio scorso ha devastato Haiti, i numeri disegnano una tragedia dalle dimensioni epocali. L’ultima stima fornita dal governo parla di 230.000 morti, un bilancio ancora parziale e che non tiene conto dei tanti cadaveri sepolti in privato o cremati dai familiari delle vittime. Il sisma continua intanto a causare nuove vittime: ieri uno dei piu’ grandi supermercati di Port-au-Prince, gia’ danneggiato dal sisma, e’ crollato intrappolando alcune saccheggiatori sotto le macerie. Oggi, il ministro delle Comunicazioni haitiano, Marie-Laurence Jocelyn Lassegue, fornendo il nuovo bilancio dei morti, ha precisato che i feriti sono almeno 300.000. La preoccupazione e’ alta in vista dell’arrivo della stagione delle piogge, che potrebbe creare ulteriori disagi alle migliaia di persone che hanno trovato riparo in rifugi di fortuna in tutta la capitale. E continuano i saccheggi da parte dei disperati: diverse persone sono rimaste intrappolate sotto le macerie del supermarket maledetto, il Caribbean di Port-au-Prince, nuovamente crollato mentre le squadre di soccorso lavoravano per rimuovere i detriti dell’edificio di cinque piani. Si tratta dello stesso supermercato dove si trovava al momento del sisma l’italiano Antonio Sperduto, uno dei manager del negozio. Il corpo di Sperduto non e’ stato ritrovato. I lavori venivano effettuati da una scavatrice. Le parti ancora in piedi della struttura sono crollate quando la scavatrice ha iniziato a dondolare, capovolgendosi all’improvviso: cio’ che restava dell’edificio e’ quindi crollato. Secondo i soccorritori, da sotto le macerie si possono sentire le voci delle persone intrappolate, che si presume siano tra le cinque e le otto. ’’C’e’ gente in viva all’interno’’, ha detto il responsabile del market, Meir Viknan segnalando che sono all’opera squadre di soccorso americane, francesi e dominicane. ’’C’erano dei saccheggiatori all’interno dell’edificio. Ho provato a farli uscire quando tutto e’ crollato’’, ha aggiunto.

martedì 2 febbraio 2010

HAITI: Oltre 200mila morti

Il governo di Haiti ha fissato il bilancio provvisorio del sisma del 12 gennaio a oltre 200.000 vittime: il premier, Jean Max Bellerive, ha fornito l’ultimo conteggio delle vittime, che non tiene conto dei cadaveri che ancora rimangono sotto le macerie ne’ delle vittime a cui hanno dato sepoltura i famigliari, nel corso di una seduta del Senato, in cui il governo ha nuovamente riconosciuto le sue difficolta’. "Il governo, cosi’ come e’ costituito al momento, non puo’ dare risultati di fronte a questa situazione", ha detto il premier che, in alternativa, ha proposto la formazione di un Esecutivo di Crisi o un Comitato Nazionale di Crisi. Bellerive ha attribuito la responsabilita’ della frustrazione che serpeggia nella popolazione alla mancanza di coordinamento nella consegna degli aiuti e ha riconosciuto che si tengono "discussioni estremamente difficili" tra il governo, i donatori e le organizzazioni non governative.

HAITI: in 500mila hanno abbandonato la capitale

Quasi 500 mila persone hanno lasciato Port-au-Prince, capitale di Haiti, distrutta dal terremoto. Lo hanno reso noto le Nazioni Unite. L’Ufficio dell’Onu per il coordinamento degli affari umanitari (Ocha) ha dichiarato che il 90% degli abitanti della capitale ha lasciato la citta’ per raggiungere i propri familiari nelle zone rurali del Paese. Le Nazioni Unite hanno inoltre fatto sapere che i prezzi dei prodotti alimentari, come riso e zucchero, sono aumentati, mentre i soccorsi lamentano mancanze nelle scorte di materiale e medicine. ’’Le persone che hanno lasciato Port-au-Prince sono 482.349’’, ha spiegato l’Ocha aggiornando il bilancio al 31 gennaio.

giovedì 21 gennaio 2010

HAITI: Il punto della situazione


Si affievoliscono le speranze di trovare persone ancora vive tra le macerie di Haiti nove giorni dopo il sisma che ha devastato l’isola caraibica, nonostante i ’’miracoli’’ dei giorni scorsi, in cui anche bambini piccolissimi sono sopravvissuti oltre una settimana nella distruzione del terremoto del 12 gennaio. Gli Stati Uniti, che coordinano la logistica, si apprestano ad abbandonare ’’presto’’ le attivita’ di ricerca per concentrarsi sull’emergenza cibo e aiuti: nella capitale Port-au-Prince e nelle zone circostanti sono centinaia di migliaia le persone che attendono ancora viveri e acqua. E ieri e’ tornato il terrore quando la terra ha tremato ancora con una scossa di magnitudo 6.1. Il ministro degli Esteri Franco Frattini, nel fare il punto sulla situazione degli italiani coinvolti nel terremoto di Haiti, invita tuttavia a fare altri sforzi prima di concludere la fase delle ricerche. ’’In queste ore si sta decidendo la sospensione definitiva delle ricerche, anche se ieri sono state trovate vive alcune persone e quindi, francamente, qualche sforzo ulteriore a mio avviso si deve ancora fare’’, ha affermato Frattini. Sono ancora due gli italiani che mancano ancora all’appello, mentre altri due sono stati dichiarati ’’definitivamente dispersi’’.
SQUADRE SOCCORSO: sono 43 le squadre internazionali impegnate nei soccorsi, in totale circa 1.800 persone che operano con l’ausilio di 161 cani appositamente addestrati.
OSPEDALI: a Port-au-Prince sono operativi otto ospedali, di cui la meta’ sono strutture con pochi mezzi. Intanto e’ giunta ad Haiti la nave ospedale americana Comfort salpata lunedi’ scorso dagli Stati Uniti. E’ dotata di mille posti letto e ha gia’ cominciato a ricoverare i primi pazienti, portati in elicottero.
ACCAMPAMENTI: quasi 400.000 persone rimaste senza tetto a Port-au-Prince, che conta circa un milione di abitanti: sono confluite negli oltre 300 accampamenti improvvisati nella capitale dove le condizioni igieniche sono disastrose.
TRUPPE USA: gli Stati Uniti invieranno altri 4.000 soldati ad Haiti nei prossimi giorni, portando cosi’ a 15.000 i militari americani operativi sull’isola. Sono 1.960 i marines dell’unita’ navale Bataan che hanno cominciato ad operare a Leogane, una delle citta’ piu’ colpite dal sisma.
BILANCIO CATASTROFE: il bilancio ufficiale e’ di 75.000 morti, 250.000 feriti e un milione di persone rimaste senzatetto. Ma il generale Usa Ken Keen, che dirige la forza speciale americana ad Haiti, ha stimato i morti tra i 150.000 e i 200.000. (ANSA)

lunedì 18 gennaio 2010

HAITI: E' ancora caos


La macchina dei soccorsi ad Haiti aumenta di potenza per tentare di rispondere alle necessità più urgenti dei sopravvissuti, sei giorni dopo il terremoto che ha ucciso almeno 70mila persone. Il caos e le violenze generate dalla disperazione hanno indotto il governo a dichiarare lo stato d’emergenza fino alla fine del mese di gennaio e il lutto nazionale di 30 giorni con tutte le bandiere a mezz’asta sugli edifici pubblici rimasti in piedi. Nelle fosse comuni sono stati sotterrati 70mila cadaveri, ha affermato il segretario di stato all’istruzione Carol Joseph, mentre secondo una stima fornita dagli esperti americani le vittime in totale potrebbero essere 200mila. Il sisma e le numerose repliche hanno causato anche il ferimento di 250mila persone e 1,5 milioni di senzatetto. Nella capitale sono stati allestiti 250 centri di soccorso per distribuire viveri e medicinali. I sopravvissuti vivono ammassati in bidonville improvvisate a due passi dal palazzo nazionale, parzialmente distrutto, simbolo di un potere decapitato dalla catastrofe. La priorità è ormai quella di evitare una catastrofe sanitaria: la carenza di acqua potabile e di servizi sanitari aumenta fortemente il rischio di epidemie. La comunità internazionale si è mobilitata in massa per aiutare il paese più povero del continente americano, ma le infrastrutture non reggono l’impatto: l’aeroporto è ingolfato, il porto distrutto, molte strade sono impercorribili. Il presidente René Preval sarà oggi a Santo Domingo per una prima riunione internazionale destinata a porre le basi per la conferenza dei paesi donatori, il 25 gennaio a Montreal. Oggi il COnsiglio di sicurezza dell’Onu terrà una prima riunione straordinaria dedicata ad Haiti mentre Bill Clinton, inviato speciale delle Nazioni unite per Haiti, è atteso a Port au Prince

sabato 16 gennaio 2010

HAITI: Oltre 200 mila morti, allarme epidemie


Cinquantamila morti accertati. Ma è una cifra che non rende giustizia a una catastrofe dalle dimensioni ancora inesplorate. Port-au-Prince è una città fantasma: i cadaveri sono ovunque. Mancano acqua, cibo, medicine, assistenza sanitaria, corrente elettrica. Gli ospedali, quelli rimasti parzialmente intatti, sono pieni e non accettano più feriti. E adesso si temono saccheggi, rivolte popolari ed epidemie. Il governo di Haiti calcola che il bilancio del sisma, quello ancora non ufficiale, potrebbe già essere di 200.000 vittime. Oltre 15mila cadaveri sono stati ammassati e seppelliti; sono almeno 250.000 i feriti, un milione e mezzo gli sfollati. Continua fortunatamente a salire, invece, il numero degli italiani rintracciati nell’isola dopo il devastante terremoto. Ieri però è arrivata la conferma della prima vittima italiana - Gigliola Martino - mentre dal Cairo il ministro degli Esteri Frattini ha espresso la preoccupazione delle autorità per le sorti di tre connazionali, tra cui due funzionari delle Nazioni Unite, dei quali non si hanno più notizie. Secondo fonti del ministero degli Esteri, i connazionali contattati finora sono 176, mentre mancano all’appello 21 persone. La Farnesina ha riferito che l’Onu considera "dispersi" i due funzionari di nazionalità italiana, mentre il terzo connazionale di cui anche Frattini ha parlato risulterebbe sotto le macerie di un supermercato. Dopo il panico e il dolore iniziale si sta facendo strada nella popolazione di Haiti un sentimento di rabbia e di frustrazione per la mancanza degli aiuti necessari. Per le strade di Port-au-Prince risuona l’eco dei primi spari e diversi testimoni riferiscono di saccheggi e razzie. In un video diffuso dalla France Presse si vede una rissa fra la popolazione all’arrivo di un elicottero che lancia a terra derrate alimentari e beni di prima necessità. "Se gli aiuti internazionali non arrivano in fretta - dice un sopravvissuto - la situazione peggiorerà rapidamente". "Abbiamo bisogno urgente di acqua e di cibo", spiega un altro haitiano di Port-au-Prince. E un altro ancora accusa: "Sentiamo alla radio che arrivano squadre di soccorso dall’estero, ma non vediamo niente". Un uomo, visibilmente furioso, brandisce un bastone gridando: "Vogliamo più medici e meno giornalisti". Domani arriverà nell’isola il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon, che intende portare solidarietà ai terremotati e fare una stima del fabbisogno reale della popolazione. Nelle prossime ore è atteso a Port-au-Prince anche il segretario di Stato Usa Hillary Clinton. Il presidente americano Barack Obama ha promesso un impegno a lungo termine. Entro lunedì, ha detto il più alto ufficiale dell’esercito Usa, l’ammiraglio Mike Mullen, è previsto l’arrivo di 9mila-10mila soldati ad Haiti e altri ne potrebbero arrivare in seguito. Haiti non ha esercito, e le sue forze di polizia sono state praticamente annientate dal terremoto. Il mantenimento dell’ordine è quindi affidato interamente alle forze Onu, circa 7mila soldati e 2mila poliziotti, impiegati già dal 2004 nella stabilizzazione del paese. La Francia intanto ha deciso di stanziare due milioni di euro in aiuti alimentari. "Questa somma servirà da una parte a sostenere gli sforzi del Programma alimentare mondiale (Pam) che mirano a soddisfare le necessità della popolazione colpita e, dall’altra a sostenere un progetto dell’ong Action contro la fame per la distribuzione di biscotti proteici a più di 18.000 bambini con meno di cinque anni", ha precisato il portavoce del ministero degli Esteri Bernard Valero. Nel pomeriggio di oggi, intorno alle 15.30 italiane, è atteso nell’isola il C-130 dell’Aeronautica militare italiana con un ospedale da campo e gli equipaggiamenti sanitari necessari. L’ospedale da campo italiano con le 5 tende pneumatiche e la sala operatoria sarà montato a Port-au-Prince vicino all’ospedale pediatrico San Damien della ong Nph Nuestros Pequenos Hermanos - Fondazione Rava, nella zona dell’aeroporto.

venerdì 15 gennaio 2010

HAITI: Prima vittima italiana accertata


Gigliola Martino, 70 anni, e’ la prima vittima italiana identificata dopo il sisma che ha colpito Haiti: lo sostiene il quotidiano online "La Gente d’Italia", diretto da Mimmo Porpiglia, gia’ console onorario di Haiti in Italia

mercoledì 13 gennaio 2010

HAITI: Si temono mezzo milione di morti


Potrebbero essere mezzo milione i morti a causa del terremoto che ha colpito Haiti. Ad affermarlo secondo alcuni media americani e’ il senatore haitiano di opposizione Youri LaTortue, nipote dell’ex presidente Gerard Latortue.

HAITI: Almeno 1000 morti, si scava nel buio


E’ ancora notte ad Haiti colpita da devastanti scosse di terremoto e si continua a scavare a mani nude fra le macerie, al buio perch‚ manca la corrente. E’ ancora impossibile fare un bilancio delle vittime, ma si teme che i morti siano migliaia. Duecento persone sono disperse in un albergo di lusso nella capitale, il Le Montana. Dei quattro ospedali di Port-au-Prince, tre sono crollati e il quarto non riceve piu’ feriti perche’ intasato. In citta’ sono comparsi gli sciacalli, che hanno saccheggiato un supermercato crollato. Sono circa 190, secondo la Farnesina, gli italiani che dovrebbero essere presenti sull’isola. I voli di linea per la capitale sono stati cancellati, ma l’aeroporto e’ agibile. La Francia ha fatto partire due aerei con soccorritori e materiale, uno dalla Martinica e uno da Marsiglia. Dall’Italia partira’ oggi un C130 militare con un ospedale da campo, personale medico e una squadra della Protezione civile. Anche altri paesi hanno offerto aiuti al governo locale. Non funzionano i telefoni nella capitale e non si riesce a comunicare con le persone che si trovano li’. Nelle ore successive al disastro, l’assenza di comunicazioni accresce l’ansia e soprattutto ostacola i soccorsi. Il capo dell’unit… di crisi della Farnesina, Fabrizio Romano, ha dichiarato che al momento non risultano italiani coinvolti, ma ha precisato che ’’a mancanza di informazioni non vuol dire che non ce ne siano’’. ’’Non riusciamo a metterci in contatto con Haiti - spiega il portavoce dell’ambasciata italiana a Santo Domingo, Gianfranco Del Pero -. E’ un problema nostro, dei colleghi francesi, americani, tedeschi e spagnoli con i quali stiamo collaborando. Nessuno ha davvero notizie per adesso. Tutti siamo in attesa di riallacciare le comunicazioni. Ma per ora e’ impossibile". Nessuna notizia si ha degli almeno 190 italiani che si trovano ad Haiti. L’ambasciata in Italia del paese caraibico Š intanto tempestata di email e telefonate di studenti haitiani che vivono qui e che cercano notizie delle loro famiglie.

HAITI: Migliaia di morti e feriti


Port-au-Prince, 13 gen. (Adnkronos/Dpa) - Si teme che siano migliaia le vittime rimaste sotto le macerie degli edifici crollati la notte scorsa ad Haiti durante il devastante sisma, che ha raggiunto magnitudo 7. Il terremoto ha provocato il crollo di decine di palazzi nella capitale Port-au-Prince, compreso l’ospedale ed edifici governativi. Anche il Palazzo presidenziale risulta danneggiato. Secondo le testimonianze nella citta’ vi sono cadaveri per le strade e molte persone vanno in giro in cerca dei loro familiari dispersi, secondo quanto ha raccontato Pastor Vasquez portavoce dell’ambasciata domenicana a Port-au Prince. Gli Stati Uniti si sono immediamente mobilitati per portare aiuto al paese, ma il portavoce del dipartimento di Stato ha sottolineato che al momento e’ difficile, con le comunicazioni ancora difficilissime, dare una valutazione della situazione: "chiaramente il bilancio delle vittime sara’ molto pesante - ha detto Philip Crowley - una delle questioni principali e’ capire quale sia la situazione dell’aeroporto e quando e come possiamo iniziare ad mandare aerei con i soccorsi". Il segretario di Stato Hillary Clinton ha parlato di "terremoto catastrofico" e poi il presidente Barack Obama ha inviato un messaggio in cui promette un intervento immediato di aiuto.

HAITI: Capitale distrutta; moltissime vittime


Port au Prince, 13 gen. (Ap) - La capitale di Haiti, Port au Prince, è stata devastata dal sisma che l’ha colpita ieri sera. Lo conferma un giornalista dell’Associated Press giunto sul posto. Le vittime sono numerose, i danni ingenti e diffusi in tutta la città, che ospita due milioni di abitanti. Il giornalista dell’Ap conferma che anche il Palazzo nazionale è semicrollato e che migliaia di cittadini sono rimasta senza un tetto. Molte persone, ancora sotto shock, siedono in strada, altre chiedeno aiuto invocando l’intervento di medici, molte ore dopo il sisma. In molte piazze la gente si è riunita per cercare conforto nel pianto e nel canto collettivo.

HAITI: Sciacalli in azione


PORT-AU-PRINCE, 13 GEN - Sciacalli hanno saccheggiato nella notte un supermercato crollato per il terremoto a nord della capitale haitiana Port-au-Prince. Lo riferisce un giornalista della France Presse. (ANSA-AFP)

HAITI: Si scava di notte tra le macerie


ANSA) - WASHINGTON, 13 GEN - ’’Si scava tra le macerie nella notte a Porte-au-Prince nella speranza di trovare superstiti’’, ha raccontato martedi’ Ian Rodgers, un attivista Usa del gruppo ’Save the Children’. ’’I pianti della gente si intrecciano con le urla di gioia dei familiari quando qualcuno viene trovato vivo - ha raccontato Rodgers ai media americani - Si tratta in gran parte di sforzi individuali: non vi sono ruspe in azione qui nelle strade’’. La notte e’ calata sulla capitale di Haiti, dopo il devastante terremoto, creando una atmosfera surreale. ’’E’ buio ovunque, non c’e’ elettricita’ - racconta Carel Pedren, che lavora ad una radio - Le strade sono piene di gente e di auto bloccate. La gente ha paura ad entrare nelle case. Tutti temono nuove scosse’’. ’’Molte case sono crollate e un gran numero di persone e’ sotto le macerie - ha proseguito Pedren - Ci sono persone che piangono e altre che chiedono aiuto. Molti sanguinano. E’ una scena di caos e disastro’’.

HAITI: Port-Au-Prince sotto cappa di polvere


CITTA’ DEL MESSICO, 12 GEN - Molti dei quartieri della capitale di Haiti, Port-Au-Prince, sono sotto una spessa cappa di polvere, dopo il terremoto che ha scosso la citta’. Lo affermano diversi testimoni ripresi da media latinoamericani. ’’Gran parte delle case e gli edifici di Port-au-Prince sono costruzioni precarie’’, ha d’altra parte ricordato Gerard Latourtou, ex primo ministro di Haiti. ’’Haiti non e’ in condizioni di far fronte a situazioni gravi come quella che sfortunatamente dovremo affrontare ora’’, ha aggiunto da Miami l’ex premier in dichiarazioni alla Cnn in spagnolo, precisando che ’’e’ praticamente impossibile comunicare telefonicamente con il paese’’. (ANSA)

HAITI: Situazione critica


(ANSA) - NEW YORK, 13 GEN - I passeggeri di un volo della American Airlines che doveva collegare Port-au-Prince ad una citta’ non meglio precisata degli Stati Uniti stavano imbarcandosi sull’aereo quando c’e’ stato il terremoto ad Haiti, secondo la Cnn. L’aereo non ha ovviamente potuto lasciare l’aeroporto. A bordo c’erano circa 200 persone, e potrebbero esserci danni alla pista, e’ stato precisato.

Roma, 13 gen. (Apcom) - "Sono profondamente vicino al popolo di Haiti così duramente colpito da questa terribile catastrofe". E’ quanto ha dichiarato il ministro degli Esteri, Franco Frattini, da Addis Abeba, nell’apprendere della vasta portata del sisma che ha interessato l’area caraibica. "L’Italia" ha detto Frattini "non lesinerà sforzi per essere in concreto vicina alla popolazione haitiana, e naturalmente agli italiani presenti nell’area del terremoto".

(ANSA) - NEW YORK, 13 GEN - Un ospedale nei pressi di Port-au-Prince, la capitale di Haiti, e’ crollato a seguito del terremoto che ha colpito l’isola. Lo afferma l’Associated Press ripresa dai quotidiani americani online. Non si hanno al momento dettagli piu’ precisi, ma il corrispondente dell’Ap ha parlato di urla, con richieste di aiuti, provenienti dall’ospedale in questione, mentre diverse case o capanne della citta’ sarebbero finite in un burrone.Roma, 13 gen. (Apcom) - L’unità di crisi della Farnesina "sta verificando" la situazione ad Haiti e la presenza di connazionali sul posto ed è in contatto con la rete diplomatica. Un violento terremoto, magnitudo 7.0, ha colpito Haiti martedì sera.

HAITI: Terremoto devastante, si temono migliaia di morti




Washington, 12 gen. (Ap) - Due fortissime scosse di assestamento rispettivamente di magnitudo 5.9 e 5.5, sono seguite al violento terremoto che si è verificato ad Haiti. Lo riferisce l’Istituto di geofisica americano. Il sisma principale si è prodotto alle 16.53 locali (le 22.53 in Italia) vicino alla costa dell’isola di Haiti, con epicentro a 16 chilometri dalla capitale Port-au-Prince. Il centro di prevenzione tsunami statunitense ha lanciato l’allerta per Cuba, Haiti, Repubblica Domenicana e Bahamas. L’epicentro è stato sulla terraferma di Haiti, a 15 chilometri a sud-ovest della capitale e a una profondità di 10 chilometri. Il Pacific Tsunami Warning Center ha lanciato l’allerta tsunami precisando che "non c’è minaccia di uno tsunami distruttivo su tutta la zona", ma sono possibili "fenomeni di tsunami locali sulle coste nel raggio di cento chilometri dall’epicentro del terremoto".New York, 13 gen. (Ap-Apcom) - Si temono danni devastanti e molti morti per il terremoto di scala 7.0 che ha colpito Haiti nella serata di martedì, con epicentro a pochi chilometri dalla capitale Port-au-Prince. Le prime notizie che arrivano dal paese sono confuse. Almeno un ospedale sarebbe crollato e il cielo sarebbe "ricoperto dal grigio del fumo". L’ambasciatore di Haiti negli Stati Uniti, Raymond Joseph, ha detto a Cnn che " si tratta di una catastrofe di enormi proporzioni". Joseph ha fatto appello a tutti i paesi, e in particolare agli Stati Uniti perché si mobilitino con gli aiuti. "Per favore, venite ad aiutarci", ha detto. Il terremoto ha fatto scattare immediatamente un’allerta tsunami nella regione, valido per Haiti, Cuba, Isole Bahamas e Repubblica Dominicana. Due fortissime scosse di assestamento rispettivamente di magnitudo 5.9 e 5.5, sono seguite al violento terremoto. Il sisma principale si è prodotto alle 16.53 locali (le 22.53 in Italia) vicino alla costa dell’isola di Haiti, con epicentro a 16 chilometri dalla capitale Port-au-Prince. Il centro di prevenzione tsunami statunitense ha lanciato l’allerta per Cuba, Haiti, Repubblica Domenicana e Bahamas. L’epicentro è stato sulla terraferma di Haiti, a 15 chilometri a sud-ovest della capitale e a una profondità di 10 chilometri. Il Pacific Tsunami Warning Center ha lanciato l’allerta tsunami precisando che "non c’è minaccia di uno tsunami distruttivo su tutta la zona", ma sono possibili "fenomeni di tsunami locali sulle coste nel raggio di cento chilometri dall’epicentro del terremoto". Haiti è il paese più povero dell’emisfero occidentale.Washington, 13 gen,. (Ap) - Il presidente degli Stati uniti Barack Obama ha offerto l’aiuto degli Stati uniti ad Haiti dopo il violento sisma, magnitudo 7.0, che ha colpito l’isola ieri sera. "I miei pensieri e le mie preghiere vanno a tutti coloro che sono stati colpiti da questo terremoto", ha dichiarato Obama in un comunicato. "Seguiamo la situazione da vicino e siamo pronti ad andare in aiuto del popolo di Haiti", ha aggiunto il presidente Usa. La regione di Port-au-Prince, che conta oltre due milioni di abitanti, è stata colpita da un sisma magnitudo 7.0, secondo quanto riportato dall’Istituto di geofisica americano. Haiti è il paese più povero del continente americano. (afp)

HAITI: Crollato anche il Palazzo Presidenziale


(ANSA) - CITTA’ DEL MESSICO, 13 GEN - Tra i numerosi edifici crollati a Port-Au-Prince in seguito al forte terremoto che ha colpito l’isola di Haiti ci sarebbe anche il Palazzo presidenziale: lo afferma la tv di Haiti ripresa dalla Cnn in spagnolo.