Non solo agosto, ma in genere tutto il trimestre estivo si è rivelato piuttosto bizzarro su molte nazioni del Centro Europa, non solo in Germania: le abbondanti precipitazioni, concentrate in eventi brevi e concentrati, non sono state generalmente corrispondenti con temperature più basse della norma, questo esattamente nell'ambito della cosiddetta estremizzazione climatica dovuta al riscaldamento globale in atto.
Fra gli eventi di maltempo più eclatanti di agosto, non si può trascurare quanto accaduto alla fine della seconda decade fra parte della Spagna Orientale, il Marocco e l'Algeria: tutto è nato dalla concomitante azione che ha visto sovrapporsi la circolazione tropicale con quella extratropicale. Una piccola ma insidiosa saccatura, inviata dal Vortice Polare, ha affondato il suo asse verso la Penisola Iberica ed il Marocco, catturando la corrente a getto sub-tropicale che ha fatto risalire gli ammassi nuvolosi appartenenti alla linea di convergenza intertropicale. Ne è nato un agglomerato perturbato che, in vicinanza del vortice freddo quasi stazionario ed esaltato dall'orografia (la Catena dell'Atlante), ha sfogato quasi tutta la sua potenza sull'area ristretta affacciata al Mediterraneo Occidentale, tanto da determinare situazioni locali di nubifragi con alluvioni lampo e grandinate disastrose, che hanno causato una decina di vittime.
Le anomalie di pioggia più eccezionali d'agosto (parliamo di percentuali di circa il 400% di scostamento dalla norma) hanno dunque riguardato la Spagna sud-orientale, il Marocco e l'Algeria, ma solo perché si tratta di zone che di regola chiudono il mese senza una goccia d'acqua o quasi. Si è trattato in sostanza di un anticipo di quei tipici disturbi da fine stagione/inizio autunno, di cui abbiamo già avuto vari episodi importanti in questa prima decade di settembre, che hanno colpito anche l'Italia.
di Mauro Meloni - Meteogiornale
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