mercoledì 26 maggio 2010

l Clima del SUD AFRICA, tra deserti, altopiani e oceani


Un paese etnicamente e climaticamente a molte facce, con un angolo di clima mediterraneo intorno a Città del Capo, inverni freddi ma asciutti sugli altopiani e ben sette aree climatiche che lo caratterizzano.












Sudafrica: oltre 1.200.000 kmq, estesi tra i 22° e i 34°S, e 48.000.000 di abitanti, per oltre il 75% di colore, appartenenti a svariati gruppi etnici. E' un paese complesso, dove gli anni dell'apartheid sono ormai lontani, ma le disuguaglianze sociali ancora forti e così le tensioni fra i gruppi etnici, non solo tra bianchi e neri ma anche fra le diverse popolazioni di colore. Fra pochi giorni sarà il primo paese africano a ospitare la Coppa del Mondo FIFA, ovvero i Campionati mondiali di calcio.

Non è questa la sede per discutere i problemi sociali del paese. Siamo a parlare di clima e anche sotto questo aspetto il paese si presenta molto sfaccettato, come è ovvio date le grandi dimensioni, la notevole influenza dei rilievi e del mare, anzi dei mari perché gli Oceani Indiano e Atlantico hanno caratteristiche diverse e quindi diversa influenza sul clima.

L'altopiano su cui si estende gran parte del territorio sudafricano è arido a ovest, praticamente desertico a nord del fiume Orange (verso il Botswana e il Kalahari), mentre abbonda di praterie (il "veld") nel Transvaal e nella provincia dell'Orange. I margini dell'altopiano scendono ripidi verso il mare, delimitati da vari sistemi montuosi, il più elevato dei quali, il Drakensberg, corre parallelo alla costa orientale, toccando i 3482 metri.

Si distinguono 7 aree climatiche: 1. Costa del Capo, 2. Costa orientale, 3. Provincia del Capo settentrionale (parte sud), 4. Orange e Transvaal, 5. Regione di Kimberley, 6. Provincia del Capo settentrionale (parte nord, verso i confini con Namibia e Botswana) e Provincia del Nord-ovest, 7. Valle del Limpopo.

Il clima sulla costa del Capo, quella sudoccidentale quindi, è mite, mediterraneo con piogge prevalentemente invernali (totale annuo tra 500 e 1000 mm). In inverno (da giugno a settembre, ricordiamo che siamo nell'emisfero sud) la configurazione barica tipica vede due figure di alta pressione subtropicale intorno ai 25°-30°S sugli Oceani Indiano e Atlantico (che danno origine agli alisei di SE diretti verso la fascia intertropicale) con una cellula ulteriore di alta sull'altopiano. Le depressioni si muovono in genere da ovest a est sotto il 38°/40° parallelo, nella fascia caratterizzata dai venti occidentali prevalenti. Il limite settentrionale di latitudine di questa fascia segna il confine dell'aria polare antartica. Spesso però qualche saccatura si incunea fra le due alte pressioni oceaniche arrivando a portare precipitazioni nella parte più meridionale del paese, la zona appunto di Città del Capo, fenomeni che vengono esaltati dall'effetto stau dei rilievi retrostanti (sui quali non di rado cade la neve oltre i 1600-1700 metri), che ostacolano la penetrazione nell'altopiano delle correnti oceaniche.

In estate il tempo è in genere stabile, con la regione protetta dall'alta atlantica e la corrente fredda del Benguela, che scorre lungo la costa verso la Namibia, che da un lato fornisce poca energia per l'eventuale sviluppo di temporali, dall'altro causa sulla costa frequenti nebbie notturne e mattutine e provoca sui rilievi più vicini alla costa la formazione di strati orografici (la famosa Table Mountain, sopra Città del Capo, è spesso coperta da questo tipo di nuvole). L'isoterma di gennaio è sui 23°-24°C, quella di luglio sui 13°-14°C.

La costa orientale ha clima più caldo, con piogge abbondanti, principalmente estive, soprattutto nel settore più orientale, verso il confine mozambicano (dove si superano i 1000 mm/anno), e vegetazione subtropicale. Un'area di transizione è quella fra Port Elizabeth ed East London, soggetta a piogge invernali ma con minore frequenza e intensità che a Città del Capo, e a piogge estive crescenti spostandosi da sudovest a nordest. L'isoterma di gennaio è sui 24°C, ma arriva a 26°C a est di Durban; quella di luglio aumenta gradualmente da 15°C a 20°C man mano che ci si porta verso il Mozambico. Le non frequenti precipitazioni invernali sono nevose sul Drakensberg e sulle altre montagne oltre i 2200-2400 metri.

La provincia del Capo settentrionale, nella sua parte sud, ha clima steppico con inverno relativamente umido, in particolare lungo la costa della Baia di Sant'Elena (zona di transizione con la fascia mediterranea di Città del Capo) e nel Karoo, aree dove cadono tra 250 e 500 mm/anno. Il clima tende a desertico man mano che ci si porta a nord verso la valle dell'Orange. Isoterma di gennaio sui 27°-28°C (un po' meno sulla costa), di luglio sui 15°C. Ovviamente anche le escursioni giornaliere sono più accentuate quando ci si allontana dal mare.

Le zone 4. e 5. individuano la parte centro-orientale dell'altopiano. Su di esso le precipitazioni, ovunque scarsissime in inverno, sono portate in estate dai venti umidi provenienti dall'Oceano Indiano. In estate infatti alle due alte oceaniche subtropicali fa riscontro una bassa pressione di origine termica che dall'Equatore si estende verso sud a tutto l'entroterra africano. Questa bassa pressione ha l'effetto di richiamare le correnti umide dall'Oceano Indiano meridionale, dove scorre la calda corrente del Mozambico che arricchisce le masse d'aria di vapore e calore. Sulla terraferma le piogge, prevalentemente in forma di rovesci temporaleschi, sono quindi più abbondanti sulla costa orientale, a est di East London, sia per la maggiore temperatura delle acque, sia per la presenza di rilievi più significativi alle spalle (il Drakensberg, altezza massima 3408 metri), con conseguente instabilizzazione delle masse d'aria.

Sull'altopiano le precipitazioni sono minori che sulla costa (in gennaio 50-100 mm nell'Orange e nel Transvaal, contro i 100-200 mm della costa e i 200-400 mm delle pendici rivolte al mare del Drakensberg, la "Grande Scarpata") e diminuiscono ulteriormente man mano che ci si allontana dal mare, scendendo in gennaio a 10-50 mm nella regione di Kimberley, dove la stagione delle piogge è anche più breve (zona 4 500-1000 mm/anno, zona 5 250-500 mm/anno). In inverno sull'altopiano il tempo è in genere sereno e stabile, con condizioni climatiche molto continentali, con notti fredde (frequenti le gelate) e giornate tiepide, con massime ben oltre i 15°C. L'effetto combinato di siccità e gelo rende il veld in inverno molto secco, facile preda degli incendi.

Le isoterme di gennaio, riferite al livello del mare, sono sui 27°-28°C, mentre quelle di luglio sono tra i 15° e i 20°C, procedendo da sud a nord.

La bassa valle dell'Orange (parte nord del Capo settentrionale), l'area a nord di questo fiume verso la Namibia e la provincia del Nord-Ovest hanno già clima semidesertico, con precipitazioni annue inferiori ai 250 mm/anno, sempre più basse man mano che ci si avvicina ai confini con Namibia e Botswana, nazioni caratterizzate dai grandi deserti del Namib e del Kalahari. Sulla costa verso la Namibia ritroviamo però una fascia costiera nebbiosa e relativamente fresca per l'effetto della già citata corrente fredda del Benguela. Repentini aumenti termici si hanno quando i venti spirano dall'entroterra verso la costa (si parla di venti di "berg"), inibendo le brezze oceaniche e favorendo alte temperature sia per effetto favonico che per il forte soleggiamento dovuto alla secchezza dell'aria. L'isoterma di gennaio su questo tratto di costa è di soli 21°/22°C, ma nell'entroterra sale rapidamente fino a 30°C; quella di luglio è compresa fra i 15°/16°C della costa e i 18°/19°C dell'entroterra.

Dove, nel Transvaal settentrionale, l'altopiano degrada verso la valle del Limpopo, si individua infine una stretta fascia confinante con Zimbabwe e Mozambico, a clima tropicale (d'altronde quest'area è tagliata dal Tropico del Capricorno), con piogge estive (totale annuo 500-1000 mm) e temperatura, a livello del mare, sui 21°/22°C in luglio e sui 28°C in gennaio.

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